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Biografia

Nel 1961 Agostino Ferrari espone per la prima volta in una personale alla galleria Pater di Milano, in un clima pittorico italiano largamente dominato dalla pittura figurativa e da quella informale.
Decisivo per gli sviluppi successivi della sua ricerca artistica è l’incontro con Arturo Vermi, Angelo Verga, Ettore Sordini, Ugo La Pietra e Alberto Lùcia, che segna la nascita, nel 1962, del Gruppo del Cenobio. L’intento era di arginare la posizione azzerante di Piero Manzoni e difendere la pittura attraverso un minimo sperimentale simbolico, individuato nel Segno. Sulla scia di queste intuizioni, tra il 1962 e il 1964, il segno di Ferrari si trasforma in una sorta di scrittura non significante: è il momento della serie di opere denominate Segno-Scrittura e Racconti.
Dopo l’esperienza nucleare, la scena artistica milanese si era articolata fra i poli di Lucio Fontana e Bruno Munari, determinando la costituzione di diverse correnti: gli Oggettuali, i Concettuali, i Cinetici e i Segnici (il Cenobio). Tutti questi movimenti nell’insieme costituivano un nuovo linguaggio pittorico alternativo a ciò che si era consolidato sul territorio nazionale.
Quando si affaccia in America la Pop Art, l’interesse di Agostino Ferrari per questa nuova forma di pittura lo porta a New York per sei mesi in due stagioni successive, tra il 1964 e il 1966. Durante questi lunghi soggiorni conosce Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Billy Apple, Jasper Johns.
Di queste esperienze, pur lontane dalla sua visione, risente la serie dei Labirinti, quadri focalizzati sulla descrizione di concetti plastici.
La ricerca sul segno, quale si era definita nel momento fondativo del Cenobio, però continua e si declina in nuove sperimentazioni. Tra il 1966 e il 1967, Ferrari inizia la serie dal titolo Teatro del segno, opere che si propongono l’obiettivo di superare la bidimensionalità del quadro e trasformandosi in quadri-oggetto. L’artista vuole dare un’immagine più fisica del segno, pensa che il segno debba assumere caratteristiche oggettive.
Quasi contemporanea è la serie dal titolo Forma Totale. Sono quadri che rompono il limite perimetrale della tela e del pannello e che riescono a dialogare sia internamente, tra frammento e forma totale, sia esternamente, in un equilibrio armonico tra forme, segni pittorici e colori (bianco e azzurro). La ricerca dell’artista è in questo momento prevalentemente a carattere plastico, come scrive anche Lucio Fontana, nel 1967, nella presentazione a una mostra di Ferrari.
Sempre confrontando il Segno con le Forme ed i Colori e cercando un dialogo tra questi elementi (un rapporto di accettazione, come si espresse l’artista), Ferrari giunge alla creazione dell’Autoritratto (1975), che rappresenta una sintesi delle sue teorie sul segno-forma-colore. L’opera è costituita da una grande spirale percorribile scandita da 14 pannelli in legno dipinto (m 1,50 x 2,00) per un percorso totale di 21 metri.
Del 1975 è anche l’elaborazione dell’Alfabeto, che Ferrari presenta in America alla galleria d’Arte Moderna di Dallas.
Dopo un intermezzo durante il quale Ferrari torna a concepire opere-oggetto, sempre riguardanti il Segno, le Contaminazioni e il Teatro del segno II, nel 1981 inizia una nuova ricerca dove il Segno riprende con decisione carattere scritturale e ha come oggetto di indagine la memoria (Lettere recuperate).La fase si conclude con un periodo di “rifondazione”, in cui il segno diviene totalizzante e inizia a esprimersi in opere anche di grandi dimensioni: sono le opere dai titoli Eventi, N.E.S.O -Nord Est Sud Ovest in cui il segno è strutturato e orientato in diverse direzioni del quadro-, Palinsesti – tele nelle quali i segni si sovrappongono-, Frammenti -in cui i segni si rompono su tutta la superficie del quadro creando forme caotiche senza alcun pretesto compositivo- e infine le Maternità -dove il caos riprende un centro-cosmo, quasi un attrattore attorno al quale riorganizzare il segno.
Dopo queste esperienze, Agostino Ferrari inizia a confrontarsi col lavoro di Lucio Fontana con le opere dal titolo Oltre la Soglia. In esse viene rappresentata pittoricamente una spaccatura nella tela, una zona nera che individua uno spazio sconosciuto, analogamente a quello che Fontana aveva individuato coi tagli e i buchi. Per Ferrari, però, questo nuovo spazio non ha il medesimo significato che aveva per Fontana, ovvero un luogo da “raggiungere” ma, al contrario, un luogo da cui partire per arrivare a uno spazio noto e nettamente percepito.
I lavori successivi, dal titolo esplicativo Interno/Esterno, proseguono nel solco tracciato, analogamente alla serie 4D, opere (sculture) in cui viene incluso, rideclinando precedenti suggestioni e ricerche, anche il senso della memoria in aggiunta alle tre dimensioni spaziali.
La produzione più recente è raccolta sotto il titolo ProSegno che ha, molto significativamente e quasi a sintesi di una decennale ricerca, il senso di “a favore del Segno” e contiene un gioco di parole col termine teatrale “Proscenio”, con aperto riferimento alle passate esperienze condensate nel Teatro del Segno.
Inizialmente il segno, che nasce dal vuoto, si esprime in modo simbolico sulla superficie del dipinto, dal quale conseguentemente fuoriesce, elevandosi e stagliandosi tridimensionalmente su tale superficie.
In seguito, nei ProSegni SEMS (Spazio-Energia-Materia-Segno), troviamo la presenza di un segno che si dispiega su di una forma che gli fa da sfondo e supporto e che, a sua volta, s’inserisce in un frammento simbolico di spazio (nero) che circonda la forma su tre lati. Il segno qui interagisce con la forma e lo spazio in modo più completo ed esplicito. Lo spazio non è più solo intravisto all’origine del segno, ma anche origine dell’energia che si materializza nel segno oltre che confine eorizzonte della forma.
Infine, nei ProSegni – Nuovi Linguaggi, i Segni scritture e i ProSegni si incontrano e sviluppanoinsieme un racconto non significante.
Agostino Ferrari vive e lavora a Milano.
Mostre
2024
Dal 23 novembre al 23 dicembre – “Nuovi linguaggi“, Galleria Antonio Battaglia, via Ciovasso 5, Brera, Milano
Dal 19 aprile al 22 maggio – “Agostino Ferrari. Percorsi del Segno”, piccola mostra di progetti e disegni alla Biblioteca di Studi umanistici del’Università di Pavia
Dal 5 aprile al 5 maggio – “Oltre la soglia del Segno“, Museo Diocesano, via Gasparo da Salò 13, Brescia
2022
Dal 26 maggio al 28 luglio 2022 – “Agostino Ferrari – ProSegno SEMS“, Galleria Ca’ di Fra’, via Farini 2, Milano
Dal 9 aprile al 27 maggio 2022 – “Agostino Ferrari l’espressione del Segno“, Galleria Rossovermiglio Arte, via Palestro 4/E, Padova
2019
Dal 7 giugno al 6 settembre 2019 – “Terre segnate – 28 ceramiche di Agostino Ferrari“, Galleria Ca’ di Fra’, via Farini 2, Milano
2018
Dal 29 novembre 2018 al 25 gennaio 2019 – “Agostino Ferrari. ProSegno“, Galleria Ca’ di Fra’, via Farini 2, Milano
Dal 24 novembre – “Agostino Ferrari.” Mostra personale, Galleria Centro Steccata, Strada Garibaldi 23, Parma
Dal 15 al 18 novembre – Agostino Ferrari, Entrando in… BRERA – Accademia di Belle Arti di Brera, vai Brera 28, Milano
Dal 20 ottobre – Agostino Ferrari, Galleria Lara e Rino Costa – via Ariosto 6 – 15048 – Valenza (AL)
Dal 21 giugno al 28 ottobre – “Agostino Ferrari. Segni nel Tempo.” Mostra antologica a cura di Martina Corgnati, Museo del Novecento, Piazza del Duomo, Milano
2017
Dal 10 giugno al 30 luglio 2017– “Premio alla Carriera del 58° Premio Internazionale Bugatti Segantini“, Vila Brivio, Nova Milanese (MB)
Dal 26 maggio al 4 giugno 2017– “Spazio e Segno“, Sala Lucio Fontana, Comabbio (VA)
2016
Dal 28 settembre al 28 ottobre 2016 – “Nuove dimensioni del Segno“, Galleria CANEPA+NERI, Genova
2015
Dal 10 novembre 2015 – “Progetti Plastici”, Galleria Carte Scoperte, Milano
Dal 1° ottobre al 20 novembre 2015 – “In hoc signo”, Galleria Ca’ di Fra’, Milano•Dal 14 marzo al 6 maggio 2015 – “Agostino Ferrari e il gruppo del cenobio: La Pietra, Sordini, Verga, Vermi”, Galleria Centro Steccata, Parma
Dal 14 al 29 marzo 2015 – “Agostino Ferrari SEGNO”, ex Chiesa dell’Angelo, Lodi
2014
Dal 26 novembre al 19 dicembre 2014 – “CONFINI: linguaggi, spazi, cose, persone”, Istituto Italiano di Cultura, Strasburgo
Dal 16 ottobre al 15 novembre 2014 – “CONFINI: linguaggi, spazi, cose, persone”, Istituto Italiano di Cultura, Colonia
Dal 9 al 26 settembre 2014 – “CONFINI: linguaggi, spazi, cose, persone”, Istituto Italiano di Cultura, Tirana
Dal 7 luglio al 30 agosto 2014 – “CONFINI: linguaggi, spazi, cose, persone”, Istituto Italiano di Cultura, Zagabria
Dal 1 marzo al 20 aprile 2014 – “Agostino Ferrari”, Lara & Rino Costa Gallery, Valenza, Alessandria
2013
23 gennaio — 23 febbraio 2013 “SEGNO frammenti di un percorso“, Spazio Espositivo di Palazzo Lombardia, Milano
2012
21 aprile — 31 maggio 2012 Interno-Esterno, Galeria La Colomba, Lugano (Svizzera)
3 febbraio — 29 febbraio 2012 Segni d’Incontro/Signes de Rencontre, Centre National d’Art Vivant de Tunis, Le Belvédère (Tunisia)
2011
17 giugno — 28 agosto 2011 Fundación Cultural Frax, L’Alfás del Pi (Spagna)
2010
13 novembre 2010 — 2 gennaio 2011 Casa del Mantegna, Mantova
Colossi Arte Contemporanea, Bresci
2008
Palazzo Robellini, Aqui Terme
2007
Galleria Centro Steccata, Parma
Galleria d’Arte Contemporanea Tsuchita, Osaka
2005
Galleria Il Castello, Milano•Galleria Rino Costa, Valenza
2004
Arte Silva, Seregno
Galleria Roberto Peccolo, Livorno
2003
Galleria Artestudio, Milano / Artefera, Milano
Galleria d’arte La Colomba, Lugano
Galleria Ferrari Bergamo
Museo Civico di Crema
2002
Galleria d’Arte l’Ariete, Bologna
Galleria Artestudio, Milano
Galleria Kuranuki. Osaha Giappone
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Ulivi, Prato
2001
Galleria Levy, Amburgo-Madrid
2000
Galleria Ferrari, Treviglio, Bergamo
Galleria A.Am. Milano
1999
Galleria d’Arte La Colomba, Lugano
1996
Galleria Lorenzeli Arte, Milano
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Ulivi, Prato
1995
Galleria Breitling, Stoccarda
1994
Sala Carlo Cattaneo, Consolato Generale d’Italia, Lugano
Galleria Vinciana, Milano
Galleria Breitling, Stoccarda1993
Galleria Thomas Levy, Amburgo
Galleria l’Opera, Napoli
1992
Galleria Panalba, Marsiglia
College d’Changes Contemporains, Cloitre du Convent Royal St. Maximin
Museo di Roma, Palazzo Braschi, Roma
1991
Centro Steccata, Parma
Galleria Allegrini, Brescia
1990
Galleria Francis Van Hoof, Anversa – Galleria Lik-Forum, Amburgo
Galleria Giancarlo Apicela, Colonia – Galeria Borgogna Due, Milano
1989
Centro Culturale d’Arte Bellora, Milano
Galleria Forum, Amburgo
1988
Galleria Faust, Amburgo
1987
Galleria Caroline Dohmen, Francoforte
Centro Culturale d’Arte Bellora, Milano
1986
Galleria Franz Paludetto, Castello di Rivara, Torino
Apicella-von Loe, Bonn
1985
Galleria 2 R.C., Milano
Galleria Von Braunbeherens, Monaco
Galleria Caroline Dohmen, Francoforte
1984
Galleria Giancarlo Apicela, Bonn1982
Galleria Vismara, Milano
Galleria von Loe, Konigstein
Galleria Giancarlo Apicela, Bonn
1980
Galleria Von Braunbehrens, Monaco
Galleria Steigenberger, Berlino
1978
Contemporary Galery, Dallas
1977
Galleria La Bussola, Torino
1976
Palazzo dei Diamanti, Ferrara
Galleria Ariete, Milano
1975
Galleria Struktura, Milano
Galleria L.P.220, Torino
1974
Galleria 9 Colonne, Trenta
1972
Galleria SM 13, Roma
Galleria Rizzardi, Milano
Galleria Salone Samu Castelli, Milano – First National City Bank, Milano
Studio San Fermo, Milano
1971
Galleria Triade, Torino
Galleria Il Giorno, Milano
1969
Galleria Il Salotto, Coma•Galleria Pourquoi Pas?, Genova
Galleria Zodiaque, Bruxelles
1967
Galleria Cadario, Milano
1966
1966 – Galeria Souweine, Bruxelles
1964
Galleria Eve, New York
1962
Galleria Cenobio, Milano
1961
Galleria Pater, Milano