La galleria artesilva presenta la mostra personale di Stefano Turrini “TRA VUOTO E RAGIONE” carte e sculture recenti dell’artista toscano. In questa mostra, Turrini, propone grandi carte e sculture “leggere”: la pittura e la scultura come mezzi attuali di comunicazione artistica.
La pittura viene declinata nei suoi elementi primari quali la carta di grandi dimensioni come supporto dei colori acrilici di uso industriale e, inedita per lui, l’aggiunta di un elemento anomalo come il filo di alluminio, una pittura, quindi, che contiene un materiale non usuale.
Le sculture proposte sono gabbie metalliche in ferro composte da reti di alluminio intrise e trapassate da colate di colore, che nel loro movimento, assumono valore tridimensionale prima di solidificarsi.
In questa mostra la pittura evoca la scultura e la scultura perde la sua pesantezza per utilizzare elementi della pittura come il colore.
La mostra è introdotta da un intenso testo del poeta-editore Roberto Dossi.
Stefano Turrini nasce a Figline Valdarno il 6 giugno 1951. Nel 1955 la sua famiglia si trasferisce a Firenze, dopo la scuola dell’obbligo consegue il diploma di maestro d’arte presso l’Istituto d’Arte di Firenze (1971). In seguito frequenta l’Accademia Di Belle Arti di Firenze dove si diploma alla scuola di pittura (1980).
Le prime esperienze di pittura risalgono agli ultimi anni sessanta (1967/68).
Nel 1976 inizia, all’interno dell’Ospedale Psichiatrico di Firenze, ad occuparsi de “La Tinaia”, il centro di attività espressive frequentato da alcuni pazienti dell’ospedale (1976/1978), che era nato solo un anno prima (1975) e che acquisirà col tempo notorietà internazionale nel campo dell’ Art Brut. Questa esperienza molto formativa umanamente ma anche per la sua ricerca artistica, sarà ripresa successivamente (1991/1996).
Il suo iniziale interesse è rivolto alla pittura ma è andato nel tempo ad allargarsi alla scultura, alla produzione di libri d’artista in unica copia o piccole serie (da segnalare in questo ambito le significative collaborazioni con: Alessandra Borsetti Venier, Mario Luzi, Eugenio Miccini, Alda Merini, Vito Riviello, Alberto Casiraghi, Roberto Dossi), per sfiorare l’installazione e la performance fino alla più di recente alla produzione di gioielli.
Dal 1980 inizia la sua attività espositiva con una mostra personale alla galleria Inquadrature di Firenze. Da quella data le esposizioni si susseguono negli anni e, solo per citare le più importanti vogliamo ricordare nel 1981 e ’86 alla galleria Fumagalli di Bergamo nel 1992 a Firenze alla galleria Spaziotempo, nel 1999 a Prato con il Comune e con la libreriaSoprattutto Libri, per arrivare al 2000 a Pontassieve alla “Barbagianna”- Una Casa Per l’Arte”. Nel 2010 ad Albissola Marina nello studio che fu di Lucio Fontana presenta le ultime opere, “Trappole per il Colore”.
Anche le mostre collettive sono state numerose e, sempre per ricordare le più importanti: 1982 a Bilbao, 1985 a San Giminiano, 1986 a Parigi al Grand Palais, nel 1987 in Svizzera a Coira e Zurigo, 1988 a Paternò, 1989 all’Istituto Francese di Firenze, nel 1992 al Museo Casabianca di Malo, nel 1994 a Colonnata di Carrara all’interno di una cava di marmo, nel 1998 nel Museo di Palazzo Sarcinelli a Conegliano Veneto, per arrivare al 2000 con la mostra “Contro la Pena di Morte” alla Fortezza da Basso di Firenze. Nel 2003 “Golem, i Linguaggi Della Scultura Oggi” a Ravenna e“Pittura Aniconica” a Mantova alla Casa del Mantenga nel 2008. Nel 2010 al Mart di Rovereto presenta, in “Baualmart”,una scultura fatta a quattro mani con Marco Marchiani Mavilla.