La galleria artesilva inaugura la mostra personale dedicata a Turi Simeti di cui si presenta per l’occasione un cospicuo numero di opere, alcune delle quali appartenenti all’ultimo ciclo della sua produzione, attentamente selezionate per delineare e tracciare un ideale percorso attraverso la sua significativa ricerca sviluppata con concentrata coerenza nel corso degli anni. Il suo linguaggio si fonda, fin dai primissimi anni Sessanta, su una monocromia assoluta, che viene intesa da Simeti come un totale azzeramento dei codici e dei linguaggi precostituiti e accademici – posizione in sintonia con le contemporanee ricerche artistiche in ambito internazionale – e che è resa viva e pulsante dall’emergente rilievo plastico assunto dalla superficie della tela, mosso sotto le spinte di una forma ellittica che ne sollecita le tensioni. L’elemento ad ellisse, ripetuto e disseminato sotto la pelle dell’opera, diventa identificativo del suo fare, potente cifra stilistica che rinnova nel corso del tempo l’autonomia e l’individualità di ogni sua realizzazione. Questa “cellula” – ma in alcuni casi l’artista ha fatto ricorso anche ad altri volumi geometrici – individua, accostata ad altre uguali e moltiplicata nella sperimentazione della sua fisicità concreta, le possibilità aggettanti e malleabili dell’opera monocroma e ne sollecita ogni probabilità di estensione spaziale. Accerta, in questo modo, la tridimensionalità ambientale della sua esperienza pittorica. Ogni tela diventa una peculiare esperienza percettiva dalle qualità architettoniche: Simeti lega infatti, per queste sue caratteristiche, ciascun lavoro all’ambiente e alla luce del luogo individuando ogni volta, nella specificità della circostanza, un valore di senso nuovo e unico.
In questa mostra, attraverso le opere presentate, si rende visibile allo sguardo tutta la tensione indagatrice delle composizioni di Turi Simeti, mettendo in evidenza soprattutto la capacità di rinnovamento del suo linguaggio, nonostante sia basato su una scelta minima di elementi costitutivi e nonostante preveda l’annullamento di ogni gestualità espressiva legata al fare pittura.
Le opere di Simeti si pongono in una tensione ritmica a farsi materia nell’ambiente che le circonda offrendole come organi vivi e rivelatori. In questa occasione si può verificare come Turi Simeti sottolinei l’emergente urgenza di una certa idea di movimento e di ritmo che pervade ogni sua creazione. Particolare dell’ultimo periodo è proprio l’individuazione di direttrici che sottolineano questa tensione cinetica e paiono proiettare fuori dal confine della tela proprio quella forma ellittica che ha sempre mosso e sollecitato la superficie dipinta.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue, italiano-inglese, con testo critico di Matteo Galbiati.