No boundaries
a cura di Valerio Dehò
Gerold Miller agli esordi nel 1991 è partito dalla domanda “Cos’è l’Arte?” fondamentale per l’Arte concettuale, con la chiara visione di superare l’abbandono della forma e del colore. Per questo ha lavorato sul confine tra concettualità e ambiente, tra scultura e pittura. Lavorando anche sulla significazione del colore/non colore e sulla varietà delle strutture visive.
I suoi lavori richiedono uno spettatore consapevole che si avvicini al suo lavoro in modo partecipativo e analitico. Sono opere che vivono al confine tra l’Astrazione e l’Arte concreta. Abbracciano entrambi i linguaggi. Sono quadri o sculture? Anche qui la risposta è duplice. I suoi quadro-oggetto indagano confini mutevoli e mai prima tracciati. La multidirezionalità che lui ottiene con strumenti minimali indica sicuramente una conoscenza perfetta delle tematiche relative allo spazio della rappresentazione. Rivelano l’essenzialità della visione prospettica e dei suoi segreti rapporti.