Marcello Morandini nasce a Mantova il 15 maggio 1940 e vive a Varese.
Lo straordinario talento di essere allo stesso tempo artista e designer rende geniale l’opera di Morandini, che si concretizza in un gioco visivo tanto semplice quanto complesso, dove la matematica diventa arte così come la geometria gioca un ruolo dinamico generando forme e volumi, muovendoli e modificandoli in continua evoluzione. Una dinamica interna provoca rotazione ed estensione, intersezione e rottura, sviluppo e riduzione, collegamento e divisione, mutazione e progressione, trasformazione da rettilineo ad angolare, da angolare a circolare, cambiamento da bianco a nero e da nero a bianco, scambio di luogo e direzione. Linee reagiscono in modo elastico a volumi sferici, semisferici e cilindrici, si lasciano comprimere ed espandere finchè ritornano alla loro posizione di partenza. Tutto nell’opera di Morandini appare come conseguenza logica e calcolo matematico che tuttavia non sono mai sterili perché animati e stimolati da una fantasia di impareggiabile estensione.
La natura poliedrica di Morandini conduce la sua maestria tecnica e formale in diversi campi delle arti visive: la sua è un’opera di pittura e scultura in grado di diventare opera spaziale di architettura, opera oggettuale di design, arte applicata e opera di comunicazione visiva.
Confrontandosi con una disciplina quale il design dimostra il suo talento innovatore e, lasciandosi guidare dal principio secondo cui la forma segue la funzione, con la sua usuale sobrietà conferisce dimensione estetica alle funzioni del mondo concreto e quotidiano.
Il suo metodo sistematico fa di lui l’artefice di spazi architettonici e urbani: usa l’illusione prospettica per creare effetti spaziali nella realizzazione di facciate bidimensionali, disegna accoglienti piazze e cortili interni a gradini che invitano alla comunicazione ispirandosi alle proprie sculture. La sua idea di uno spazio vitale e razionale per l’uomo si può leggere in tutti i suoi progetti.
Questa duplice realtà di artista e designer è una condizione logica per la natura della sua ricerca artistica legata alla conoscenza e allo studio delle forme, in relazione alla loro possibilità di evolversi e mutare. A questo riguardo lo stesso Morandini afferma: “Trovo esaltante scoprire che il niente nasconde il tutto e che gli occhi vedono solo ciò che la mente vuole… in questo trovo la morale appagante del mio lavoro, scoprire che l’ovvio è sorprendente e può avere la forma della vita”.
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