Biografia

Paolo Iacchetti nasce a Milano nel 1953, dove vive e lavora.
La sua formazione è scientifica: si laurea in chimica nel 1976. Consegue nel 1982 il Diploma all’Accademia di Brera ed il 1983 è l’anno della sua prima esposizione personale.
Negli anni Ottanta partecipa a collettive istituzionali a Milano, Bologna e Trento (PAC, Galleria Civica, Palazzo delle Albere) in Germania (Frankfurter Kunstverein) ed in Francia (Montrouge), ottenendo una attenzione sul lavoro che si traduce in collaborazioni continuative soprattutto in Germania ed in Svizzera.
Negli anni Novanta partecipa al Premio Michetti, alle Biennali milanesi del Museo della Permanente (Milano), alla Quadriennale (Roma), alle rassegne nazionali sugli anni Ottanta e Novanta e sulle ricognizioni storiche degli ultimi quaranta anni di pittura in Italia (Bologna).
Nell’ultimo decennio, ottiene attenzioni in rassegne specifiche sull’arte astratta e radicale sia in Italia (Torino, Bologna, Milano) che in Germania (fra cui Weimar, Wuppertal, Klagenfurt).
Da notare la sua presenza nella rassegna sull’arte italiana preparata dal MART per la sede di Rovereto (2005) e per il Museo di Hanoi (2007).
Realizza esposizioni personali al Museo della Permanente di Milano (2006), alla Rocca di Bazzano (2007), al Museo Diocesano di Milano (2008).
Osservazioni di Paolo Iacchetti
Interno e materia, o corpo, sono le linee guida che hanno indirizzato e governato lo sviluppo del mio lavoro a partire dai primi anni Ottanta.
Interno e corpo, o materia, indicano un luogo metaforico, una direzione, una dimensione che connota il mio operare.
Concepisco il colore come materia che porta a un corpo pittorico il quale, a sua volta, possiede una qualità ottica, la qualità che consente una distanza, distanza che è uno dei fondamenti della classicità.
Nel mio operare ho compreso la dimensione ineludibile che le Avanguardie hanno posto: una relazione dell’individuo con il mondo il cui confine non è la resa superficiale, di facile riconoscibilità illusiva, ma un altro confine interno e profondo allo spirito come al corpo.
Concepisco il quadro come oggetto che si colloca fisicamente e concretamente nello spazio ed il colore come luogo di una densità propria, di una propria dimensione psicologica aperto alle molteplici variazioni relative al momento di osservazione, alla durata dello sguardo, alla luce atmosferica.
Concepisco il colore come frammento, aggancio alla memoria, spazio di risonanza per la mente.
Costruisco il colore come un architettura di molteplici strati che si offrono allo sguardo, alle qualità percettive di ogni individuo, costruisco cioè un colore che si formi soprattutto nell’occhio di chi guarda, e facilmente muti con la durata, un colore che si disponga fra concretezza oggettuale ed oggettiva e l’apparizione del momento.
Il tempo di osservazione è così l’elemento base che può restituire fra permanenza ed impermanenza, la possibilità autentica di una emozione.
Mostre
Frankfurt, Frankfurter Westend Galerie, “Paolo Iacchetti”
2011
Bologna, Galleria Studio G7 (con E Habicher)
Freiburg, Galerie Albert Baumgarten
2010
Seregno, Galleria Artesilva
Michelstadt, Galerie Veronica Kautsch
Milano, Galleria Il Milione
2008
Milano, Museo Diocesano
Milano, Fondazione Zappettini
Basel, Galerie Carzaniga
2007
Bazzano, Rocca dei Bentivoglio, “Pitture”
Freiburg, “Malerei”, Galerie Albert Baumgarten
Michelstadt, Pitture 2004 – 2007“, Galerie Veronica Kautsch
2006
Milano, Museo della Permanente, “Paolo Iacchetti. La traccia invisibile del reale”
2005
Koeln, Galerie Stracke, “Paolo Iacchetti”
2004
Basel, Galerie Carzaniga + Ueker, “Paolo Iacchetti”
Frankfurt, Frankfurter Westend Galerie, “Paolo Iacchetti”
Milano, Galleria Rubin, “Stati del corpo”
2003
Bologna, Galleria G7, “Paolo Iacchetti. Dimensioni”
Colombier, Galerie Numaga, “Paolo Iacchetti”
2002
Casale Monferrato, Galleria Rino Costa, “Paolo Iacchetti”
2001
Basel, Galerie Carzaniga & Ueker, “Paolo Iacchetti”
Milano, Galleria Valeria Belvedere, “Paolo Iacchetti”
2000
Mainz, Galerie Bausmann, “Paolo Iacchetti”
Neuchatel, Galerie Numaga, “Paolo Iacchetti. Peintures”